top of page

Nostra selezione - Grano Rieti

"Il grano Rieti"

Origini

La coltivazione del frumento nella Piana di Rieti ha origini molto antiche e si perde nella notte dei tempi.

La Piana Reatina, originata dal prosciugamento di un antico lago, e ancora parzialmente paludosa fino all'epoca moderna, ha un ambiente e un clima particolarmente favorevole allo sviluppo delle ruggini (freddo in inverno, caldo-umido in estate). Pertanto, per effetto della selezione naturale, il grano coltivato a Rieti ha acquisito nel corso dei secoli una notevole resistenza agli attacchi dei parassiti che provocano la ruggine.

Esportazione

Non è ben chiaro in quale epoca sia iniziata l'esportazione della varietà verso altri territori.[3] È però certo che, già all'inizio dell'Ottocento, il seme Rieti originario era diffuso nell'Umbria e anche in qualche zona delle Marche e dell'Emilia (specialmente nelle campagne di BolognaModena e Ferrara).[3]

Questo modesto commercio subì una netta accelerazione nella seconda metà del secolo, quando i miglioramenti nelle vie di comunicazione provocarono un forte aumento della richiesta del seme, che si diffuse in tutto il centro Italia spingendosi fino alla Pianura Padana e al meridione.[3]

L'aumento della richiesta provocò un vertiginoso aumento del prezzo del seme, che in breve tempo arrivò a superare del 25-30% quello del grano per uso alimentare, e portò alla nascita di frodi e contraffazioni (con semi meno pregiati che venivano spacciati per Rieti originario).[3] Inoltre alcuni agricoltori reatini spacciavano per Rieti originario il grano raccolto in collina o in altre zone del circondario, che però non presentava le stesse qualità di quello coltivato nella piana alluvionale di Rieti, contribuendo ad alimentare la confusione.[1]

Per contrastare le frodi il 23 luglio 1871 il Comizio Agrario Sabino deliberò di farsi carico della mediazione tra produttori e acquirenti, garantendo così l'autenticità del seme.[4] Il comizio si occupò inoltre di pubblicizzare i vantaggi del Rieti originario e promosse il miglioramento della procedura di selezione del seme tramite l'acquisto di macchinari meccanici.[4]

Negli anni seguenti la varietà andò incontro ad un successo sempre maggiore: le vendite, favorite dall'apertura al traffico della ferrovia Terni-Rieti-L'Aquila, arrivarono a 20 000 ettolitri l'anno nel 1878 e a 30 000 nel 1884,[4] mentre il prezzo del prodotto passò dalle 35 lire al quintale del 1875, a 41 nel 1876, a 45 nel 1877 per arrivare alle 50 lire del 1879[1] finché nel 1884 superava del 40-50% quello degli altri grani.[4]

Il consistente aumento di prezzo del grano fu conseguenza della scarsa capacità imprenditoriale degli agricoltori reatini, che riuscivano a soddisfare le richieste solo in parte.[1] Si distingueva per lungimiranza solo il principe Giovanni Potenziani, grande proprietario terriero della zona, che aprì un centro di smercio direttamente a Bologna (con il quale piazzava sul mercato emiliano dai 1000 ai 2000 quintali di semi l'anno), e che impiantò campi sperimentali nella zona di San Pastore per studiare la possibilità di aumento della produzione utilizzando fertilizzanti chimici.[1]

In tale periodo il Rieti originario divenne un vero e proprio fenomeno della granicoltura italiana, tanto che sulla rivista Agricoltura Italiana si leggeva che «in tutta Italia vi è una gara, una ressa indicibile per avere il grano di Rieti; non si ha fede, non si confida che in esso» e se ne criticava il suo uso esageratamente generalizzato e indiscriminato.[1]

Alla fine del secolo il ministero dell'Agricoltura lo indicava come uno dei grani più diffusi in Italia.[1]

Nel 1905 una temporanea battuta d'arresto nelle esportazioni e il permanere del problema delle contraffazioni portarono alla costituzione dell'Unione Produttori Grano da Seme, che sostituì il Comizio Agrario Sabino.

Esperimenti di Strampelli

Le qualità del Rieti originario spinsero l'agronomo e genetista Nazareno Strampelli a trasferirsi a Rieti per studiarlo da vicino, accettando la cattedra ambulante di granicoltura che fu istituita nel 1903.[1] Strampelli utilizzò il Rieti come base dei suoi esperimenti e iniziò a incrociarlo con altri grani allo scopo di eliminare la sua tendenza all'allettamento.[1][5]

Tuttavia ben presto venne alla luce la divergenza tra gli obiettivi di Strampelli (che intendeva dare vita a nuove specie, prendendo il meglio del Rieti originario e di altri grani provenienti da tutto il mondo) e quelli dell'ambiente agrario reatino (che voleva limitarsi a migliorare la specie autoctona per imporla maggiormente in Italia).[1] I produttori reatini pertanto iniziarono a guardare con sospetto i grani di Strampelli e a ritenerli lesivi dei loro interessi, al punto che nel 1923 l'Unione Produttori Grano da Seme decise di cambiare nome in Unione Produttori Grano da Seme Rieti Originario e di espellere chi coltivava le specie di Strampelli.[5]

Il successo delle nuove sementi elette, comunque, stava ormai superando quello della specie originaria; con il lancio della battaglia del grano da parte del regime fascista furono superate le ultime resistenze degli agricoltori locali, e in tutta Italia la diffusione a tappe forzate delle sementi di Strampelli portò al definitivo tramonto del Rieti Originario.

Ad ogni modo il patrimonio genetico del Rieti fu tutt'altro che perduto, anzi ebbe diffusione ancora maggiore: infatti quasi tutte le sementi elette ottenute da Strampelli erano state originate direttamente o indirettamente dall'incrocio con il Rieti. Tali varietà ebbero enorme diffusione sia in Italia che all'estero, e rimasero tra i grani più coltivati fino agli anni Sessanta.

A partire dagli anni 2010, in seguito ad un ritorno di interesse verso i cosiddetti "grani antichi" e la biodiversità, alcune aziende agricole hanno ripreso la coltivazione del Rieti Originario.

​

grano Rieti.jpg

Il nostro Team

Massi Andrea

Fondatore e proprietario

I'm a paragraph. Click here to add your own text and edit me.

Marcelo Reyes

Hair Stylist

I'm a paragraph. Click here to add your own text and edit me.

Lynne Ball

Makeup Artist

I'm a paragraph. Click here to add your own text and edit me.

Foto Andrea Massi.png

Iscriviti alla New Letter

Rimani aggiornato sulle nostre rubriche

Sede oprativa:

Azienda Agricola Massi Andrea

Valle Grascia 11 - Montecchio di Force (AP) Italy

Telefono:

3204861874

© 2019 by SoftwareEngineeringInstitute By Remigio Iachini

Grazie per esservi iscritti.

bottom of page